17 Giu Zone economiche speciali (ZES) e zone logistiche semplificate
Le politiche dell’Unione europea considerano il trasporto marittimo, e in particolare quello a corto raggio, come un settore chiave dell’economia, capace di contribuire in maniera determinante allo sviluppo dei territori. L’Italia, con i suoi numerosi porti e la sua peculiare configurazione geografica, nel quadro del trasporto a corto raggio ha un ruolo particolarmente dominante rispetto ad altri Paesi europei.
Le Zone Economiche Speciali (ZES) rappresentano, l’ultima frontiera della riflessione sulle politiche istituzionali per lo sviluppo del Mezzogiorno; tale politica si concentra, per l’appunto, sui porti, nei quali si intendono valorizzare gli insediamenti imprenditoriali e i progetti di investimento capaci di rendere trainanti i settori di punta dell’economia italiana e meridionale, quali l’agroalimentare, l’aeronautica e l’automotive e il sistema del Made in Italy in generale.
Dopo anni di dibattito, un’accelerazione alla realizzazione delle ZES proviene dal Decreto Legge 20 giugno 2017 n. 91 (recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, c.d. “Decreto Mezzogiorno”), convertito con modificazioni dalla Legge 3 agosto 2017 n. 123.
Misura parallela è stata messa a punto, dopo pochi mesi, per le cosiddette “Zone Logistiche Semplificate” localizzate nel Centro Nord.
Con un approfondito documento del 30 maggio 2018, la Fondazione Nazionale Commercialisti (FNC):
- da una parte, intende fornire una panoramica delle misure previste e, sulla scorta della riflessione sulle risorse e sugli strumenti disponibili nelle Regioni e delle politiche di coesione in corso, e
- dall’altra parte, intende offrire suggerimenti a carattere valutativo sui rischi di implementazione di tali misure, nonché gli accorgimenti per renderle efficaci e per raggiungere l’impatto economico e sociale previsto, adottando un approccio valutativo che si basa su una lunga esperienza maturata nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione.
L’esame di un caso studio accompagna queste riflessioni e diviene un punto di riferimento concreto per la lettura delle singole specificità territoriali, dal Nord al Sud del Paese, pur confermandosi indispensabile, in un settore di tale importanza, un inquadramento nazionale delle policy. Non appena il quadro delle iniziative regionali sarà più completo, si procederà ad un aggiornamento del documento con un’analisi dettagliata dei singoli piani regionali.
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