23 Lug Imposta bollo per occupazione di suolo pubblico per referendum e petizioni: i chiarimenti delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate, in risposta ad un interpello relativo alla corretta applicazione dell’imposta di bollo per occupazione di suolo pubblico finalizzata alla raccolta firme a sostegno di referendum, iniziative legislative popolari, petizioni ed istanze, nonché sulle relative autorizzazioni rilasciate dagli enti locali.
Con la Risoluzione n. 56/E del 18 luglio 2018 l’Agenzia ha chiarito che le richieste di occupazione del suolo pubblico e le relative autorizzazioni rilasciate dai Comuni per la raccolta di firme, possano essere esentate in modo assoluto dal pagamento dell’imposta di bollo purchè:
- siano finalizzate a sottoscrivere petizioni alle Camere, al Parlamento europeo , ai consigli regionali e delle province autonome e ai consigli degli enti locali, secondo quanto previsto dai rispettivi Statuti;
- siano rivolte a promuovere la presentazione di proposte di legge di iniziativa popolare alle Camere, alla Commissione europea (ECI), ai consigli regionali e delle province autonome, ai consigli degli enti locali, secondo quanto previsto dai rispettivi Statuti;
- siano dirette a promuovere iniziative politiche per richiedere i referendum previsti dalla Costituzione, dalle leggi e dagli Statuti delle regioni e delle province autonome, nonché dagli Statuti degli enti locali;
- siano finalizzate all’esercizio dei diritti di voto nell’ambito di una consultazione elettorale per la quale sia stata già fissata la data delle elezioni e l’attività propagandistica o informativa sia svolta durante il c.d. “periodo elettorale”.
Le richieste di occupazione del suolo pubblico e i relativi provvedimenti di autorizzazione, finalizzati ad iniziative diverse da quelle sopra indicate sono soggette all’imposta di bollo nella misura di 16 euro.