19 Giu Fatturazione elettronica e prestazioni sanitarie: chiarimenti sulle fatture “miste”
Con la Circolare n. 14/E del 17 giugno 2019 l’Agenzia delle Entrate fornisce nuovi chiarimenti in tema di fatturazione elettronica, in particolare relativamente all’ambito di applicazione della e-fattura, alle sue modalità di emissione e registrazione, ai criteri di compilazione delle autofatture, alle sanzioni e alle altre novità normative sull’Iva che hanno implicazioni nel sistema della fatturazione elettronica.
Uno dei chiarimenti forniti riguarda le fatture “miste”, che contengono quindi sia prestazioni sanitarie che prestazioni accessorie in un unico documento. Nella Circolare le Entrate chiariscono che per l’anno 2019 gli operatori sanitari non devono emettere la fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio per prestazioni sanitarie rese nei confronti dei consumatori finali, a prescindere dall’invio dei relativi dati al Sistema Tessera Sanitaria.
Questo vale anche per le fatture “miste”. Nel caso in cui una struttura o un operatore sanitario fatturi separatamente le prestazioni sanitarie rispetto a quelle non sanitarie, queste ultime devono essere fatturate elettronicamente solo se non contengono alcun elemento da cui sia possibile desumere informazioni relative allo stato di salute del paziente.
Ad esempio, una fattura relativa alla degenza in una struttura sanitaria, anche se non reca l’indicazione della prestazione eseguita o del motivo del ricovero, deve essere emessa con modalità cartacea (ovvero elettronica al di fuori dello SdI).