Nel 2019 sempre più startup innovative, ma tra le nuove imprese restano meno di tre su cento

Nel quarto trimestre 2019 è aumentato il numero delle startup innovative. <br>A dirlo è il report stilato da Unioncamere, Infocamere e Ministero dello Sviluppo economico che raccoglie le rilevazioni aggiornate al primo gennaio 2020. Alla fine del quarto trimestre 2019, infatti, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 10.882. Un aumento di 272 unità (+2,6%) rispetto al 30 settembre 2019. Per poter rientrare nella definizione di startup innovativa la società deve rispettare determinati criteri: deve essere stata costituita da meno di cinque anni, deve avere un fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non deve essere quotata e deve rientrare in specifici indicatori relativi all’innovazione tecnologica secondo la normativa nazionale. Negli ultimi cinque anni sono state costituite circa 365mila società di capitali (che risultano ancora attive) e di queste solo il 2,98% risulta essere “startup innovativa”.

Il capitale sociale sottoscritto complessivamente da queste startup risulta in crescita nell’ultimo trimestre 2019 rispetto al periodo precedente: +37,6 milioni di euro, pari al 6,89% di aumento, raggiungendo così quota 583,2 milioni di euro. Il capitale medio sottoscritto per impresa si attesta a 53.594 euro, media che si è alzata sensibilmente in termini congiunturali del 4,2%.
La stragrande maggioranza delle startup innovative si colloca nel settore dei servizi alle imprese (ben il 73,7%): la fanno da padrona la produzione di software e consulenza informatica (35,6%), attività di ricerca e sviluppo (13,9%) e attività di servizi d’informazione (9,2%). Il 17,6% delle startup opera nel settore manifatturiero, principalmente la fabbricazione di macchinari (3,1% del totale) e fabbricazione di computer e prodotti elettronici (2,8%). Il 3,4% delle startup opera nel commercio.

Sebbene la quota di startup innovative sul totale delle società sia decisamente marginale, vi sono settori in cui l’incidenza sale vertiginosamente. Appartiene a questa categoria, infatti, ben l’8,3% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese, quota che scende ma resta quasi il doppio della media al 5,1% nel settore della manifattura. In alcune classificazioni specifiche Ateco 2007 le startup innovative si avvicinano e superano la maggioranza assoluta: 35,8% delle C-26 (fabbricazione di computer), 37,9% delle J-62 (produzione di software) e il 68,9% delle M-72 (ricerca e sviluppo).

Le startup innovative sono particolarmente amate dagli under 35, fascia nel quale si colloca il 19,8% del totale delle società (nelle non innovative la percentuale scende al 16,6%). Nel 44,4% delle startup è presente almeno un giovane nella compagine sociale, contro il 34,9% per le altre categorie di imprese.

Il nord è il più rappresentato per quanto riguarda la distribuzione geografica. La Lombardia, da sola, conta 2.928 startup innovative alla fine del quarto trimestre 2019, ben il 26,91% del totale. Al secondo posto il Lazio con 1.227, l’11,28% del totale, quindi al terzo l’Emilia-Romagna con 931, l’8,56% del totale. Sommando Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte si arriva a circa la metà delle startup innovative presenti in Italia. È la Campania la regione del sud con più realtà: 896, l’8,23% del totale. Il Trentino-Alto Adige, che in termini assoluti si classifica 11esimo, è la regione a più alta densità di startup innovative sul totale delle società, il 5,25%.

A fine settembre 2019, ultimo periodo coperto dalla rilevazioni, risultavano occupate nelle società innovative 13.803 persone, 781 in meno rispetto al secondo trimestre. In 4.372 startup è presente almeno un dipendente (41,2% del totale), in una categoria di imprese dove è la presenza dei soci ad essere determinante. A fine 2019 questi ultimi risultavano essere 50.816, 2.799 in più rispetto al trimestre precedente. È da segnalare inoltre la dimensione della compagine societaria, che per la realtà in oggetto è apri in media a 4,7 soci contro i 2,1 soci riscontrati nelle nuove imprese non innovative.

Per quanto riguarda gli indicatori economici e finanziari (prendendo in considerazione i bilanci di 6.657 società sulle 10.882 iscritte) il valore della produzione medio per impresa nel 2018 risultava pari a oltre 175mila euro (12mila euro in meno rispetto all’anno precedente). L’attivo medio si attestava a circa 311mila euro per startup (19mila euro in meno rispetto al 2017). Il reddito operativo complessivo registrato nel 2018 è negativo per 85,6 milioni di euro, in peggioramento di oltre 2 milioni rispetto al periodo precedente. Nel 2018 risultavano infatti in perdita il 52,1% delle startup innovative. Il dato è in parte giustificato dalla natura stessa di queste società, che presentano un tasso di imprese in perdita ben superiore a quello delle nuove società di capitali non innovative (31,9%).