i Commercialisti chiedono la sospensione degli adempimenti tributari nelle zone colpite

Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari per i contribuenti e per i professionisti che abbiano la sede dell’attività oppure la residenza di titolari, soci, professionisti, associati, amministratori esecutivi, collaboratori o dipendenti nelle aree interessate dalle misure di quarantena introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus.

In una nota del CNDCEC si legge: “Il Consiglio nazionale dei commercialisti chiede al Ministro dell’Economia di assumere con urgenza un provvedimento di sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari a norma dell’art. 9 dello Statuto dei diritti del contribuente, poiché nelle aree dove sono applicate misure di quarantena contro il coronavirus il tempestivo adempimento di obblighi tributari è oggettivamente impedito da cause di forza maggiore”.

E ancora: “L’art. 9 della legge 212 del 2000 prevede che in questi casi il Ministro dell’Economia, con apposito decreto da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, rimetta in termini i contribuenti interessati. I provvedimenti di quarantena collettiva, con chiusura di attivitá pubbliche e private disposti ai fini sanitari per scongiurare il diffondersi del coronavirus, impongono l’immediata adozione del decreto”.



Con un comunicato stampa del 24 febbraio 2020, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di aver firmato il decreto che interviene sugli adempimenti a carico dei contribuenti residenti nelle zone interessate dal DPCM 23.2.2020, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza dal virus Covid-19.