24 Lug senza il rinvio delle scadenze costretti allo sciopero a settembre
E’ il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani, ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Senato. Uno sciopero, se necessario a oltranza, nonché la promozione di azioni di disubbidienza, quali l’astensione dall’invio di dati fiscali in occasione delle prossime scadenze di settembre e successive.
“Se il Governo si mostra del tutto sordo alle ragionevoli richieste che avanziamo ci vediamo costretti a chiamare la categoria alla mobilitazione e a forme di protesta forti”, ha affermato Miani. “Per questo”, ha proseguito “appoggiamo in pieno le iniziative annunciate per settembre da tutte le sigle sindacali della categoria. È il momento di chiamare a raccolta i 120mila commercialisti italiani. Il loro responsabile impegno quotidiano al fianco di cittadini e imprese merita quel rispetto che la politica ci nega da troppo tempo”.
“Il no alla nostra richiesta di rinvio dei versamenti del 20 luglio”, ha proseguito Miani, “ha dell’incredibile. Di fronte ad un Paese in sofferenza, ad una categoria come la nostra oberata di lavoro, ad imprese con l’acqua alla gola per la crisi di liquidità che si trovano a fronteggiare, alle richieste di rinvio provenienti anche dal mondo imprenditoriale, l’esecutivo ha preferito alzare un muro. Il mondo delle partite Iva subisce con questa scelta un duro colpo, che dimostra un’imperdonabile disattenzione nei confronti delle sue esigenze. Scelte come questa del Governo dimostrano una sottovalutazione dello stato reale in cui versano le realtà produttive del Paese. Un quadro che ci spinge ad assumere iniziative di protesta importanti e a questo punto inevitabili. Il Consiglio nazionale dei commercialisti sarà pertanto al fianco di tutte le sigle sindacali di categoria quando a settembre i nostri iscritti saranno chiamati ad incrociare le braccia e a mobilitarsi”.