A novembre torna il Btp Futura, il titolo destinato ai risparmiatori

Al Mef ci hanno preso gusto: a novembre arriva la seconda emissione del Btp Futura.<br>Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che tra il 9 e il 13 novembre collocherà “a rubinetto” e per la seconda volta il Btp Futura, l’unico titolo di Stato destinato esclusivamente alla clientela retail. La prima emissione, tenutasi lo scorso luglio, aveva raccolto oltre 6 miliardi di euro con 174.318 contratti sottoscritti e un importo medio per ordine che si aggirava intorno ai 35mila euro. Un risultato relativamente positivo, considerando che a maggio si era tenuta la sedicesima emissione dei Btp Italia per un ammontare complessivo di 22,3 miliardi di euro, cifra record che in parte aveva già soddisfatto la fame di rendimenti della stessa platea a cui si rivolgeva il Btp Futura.

Anche questa seconda emissione di Btp Futura sarà “interamente dedicata a finanziare le spese dei nuovi provvedimenti varati per fronteggiare la ripresa dell’epidemia da Covid-19”. Il Btp Futura conserva la sua struttura cedolare “step-up”, ovvero a scaglioni, con aumento del tasso di interesse offerto a distanza di intervalli temporali prestabiliti. Le cedole nominali semestrali verranno calcolate sulla base di tassi fissi predeterminati e crescenti nel tempo: nei primi tre anni di vita del titolo il Btp Futura pagherà una certa cedola fissa, tra il quarto e il sesto un tasso cedolare fisso superiore e nel settimo e ottavo anno un altro tasso cedolare fisso ma più elevato. A differenza della prima emissione, infatti, la durata dei titoli non sarà di dieci anni, bensì di otto, e i tassi cedolari minimi garantiti verranno comunicati venerdì 6 novembre (quelli definitivi solo a chiusura del collocamento, venerdì 13 novembre). Il Mef sottolinea come “Il tasso cedolare dei primi 3 anni resterà invariato, mentre in base alle condizioni di mercato potranno essere rivisti a rialzo, al termine dell’emissione, solo i tassi successivi al primo”. Trattandosi di una emissione di carattere “straordinario”, o meglio “emergenziale”, il Ministero dell’Economia e delle Finanze non porrà alcun tetto massimo di emissione, quindi ogni richiesta dei risparmiatori verrà soddisfatta in toto. Per favorire le adesioni al sottoscrittore non verrà applicata alcuna commissione nei giorni di collocamento e verrà garantito, come da tradizione per il precedente Futura e Btp Italia, un premio fedeltà. Chi sottoscriverà il nuovo Btp Futura nella settimana tra il 9 e il 13 novembre e lo deterrà fino a scadenza (senza soluzione di continuità, ovvero senza venderlo per poi riacquistarlo in un secondo momento) riceverà un premio minimo pari all’1% del capitale investito, che potrà aumentare fino al 3% sulla base della media del tasso di crescita annuo del Pil da qui al 2028. Il lotto minimo acquistabile resta 1.000 euro e il rendimento del titolo sarà come sempre soggetto alla tassazione agevolata sui titoli di Stato con l’aliquota del 12,5%.

Dato che le condizioni annunciate saranno del tutto analoghe a quelle della prima emissione è bene sottolineare come il Btp Futura e il Btp Italia presentino caratteristiche decisamente diverse. Sebbene entrambi siano destinati, perlomeno nel 2020, a finanziare la spesa pubbliche legata all’emergenza Covid, il Btp Futura presenta una struttura cedolare a scaglioni, con aumenti prestabiliti sin dall’emissione, mentre il Btp Italia ha un tasso di interesse indicizzato all’inflazione (senza scaglioni). Per i piccoli risparmiatori, ai quali anche questa emissione è destinata, non è certo una differenza di poco conto.